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ALL NIGHt LONG

2019

di Pietro Utili

regia Daniele Menghini

con Annina Pedrini, Matteo Principi, Michele Costabile

e con la partecipazione in video di Athos Mion

scene Arianna Mattietti, Tullia Ruggeri

costumi Paola Mammolini

light design Daniela Bestetti

sound design Hubert Westkemper

trucco Giulia Carolina De Cesare

riprese video Fabio Brusadin

consulenza video Manuel Renga

musiche composte ed elaborate da Cristina Labelli, Davide Bertolotti, Giorgio Labagnara

organizzazione e promozione Federica Cincotti, Giorgia Cacciabue, Sara Giorla

foto Marina Alessi e Giorgia Cacciabue

Produzione Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi 

Debutto nazionale Rassegna Teste Inedite - Teatro Franco Parenti 


 

Liberamente ispirato da una storia vera, All night long racconta della notte in cui Ferdinando, un ragazzo di vent’anni, attua il piano per uccidere la propria terribile madre, Lucrezia, una cantante lirica che ha perso la voce. Ad aiutarlo è Maicol, il suo unico amico, al quale ha promesso una grossa somma di denaro.  Il luogo del delitto è la casa della donna e del ragazzo, una villetta ai margini di un isolato paese di campagna, all’interno di una comunità dove regnano la paura e la sfiducia, alimentate dalla minaccia di un assassino straniero ancora a piede libero. Questi personaggi abitano un mondo duro, crudele, distorto da farmaci, droghe e ossessioni, dove non c’è spazio per nessuna forma d’amore. Ferdinando è convinto di aver pianificato il delitto alla perfezione. Se si fa come dice lui, tutto andrà bene. Ma ovviamente qualcosa va storto, e questa notte diventa molto più rivelante del previsto. Ferdinando e Maicol si scontrano per la prima volta con il mondo e la sua complessità, con la dura realtà che, purtroppo, le cose non vanno sempre come le avevamo pensate, e che i primi a tradirci siamo soprattutto noi stessi. 


Il salotto, che da sempre è stato il tempio del dramma borghese – in cui il tragico diventa domestico e agli “eroi” non resta che parlare delle proprie gesta, evocandole – diventa un campo di battaglia dove non è più permesso parlare.  Si deve agire, spietatamente, per distruggere e annientare. Una madre tormentata dal fantasma della Regina della Notte da una parte e due ragazzi annebbiati dai fumi allucinatori dell’hardcore dall’altra, costretti ad un duello che, sotto lo sguardo vigile di un corrucciato Wolfgang Amadeus Mozart ritratto sopra il pianoforte, si fa scontro generazionale per poi esplodere in un vero e proprio conflitto culturale. Un microcosmo salottiero visto attraverso gli occhi allucinati di questi tre “mostri” domestici che fanno del tinello borghese un teatro distorto e perverso, in bilico tra realismo e grottesco, in cui prendono vita i loro spettri più reconditi. Verità mai dette, aspettative disattese, speranze svanite, in un turbinio casalingo in cui il borghese incontra il pulp, uno scontro di immaginari che trova nella musica la sua espressione più autentica: Mozart da una parte e la techno dall’altra, due universi culturali a confronto che diventano allegoria di un conflitto familiare spietato tra una madre e un figlio che devono scegliere se amarsi o annientarsi.  

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